Martedì 4 febbraio 2025 ore 18.30
Biblioteca delle Oblate – Sala Storica Dino Campana
Via dell’Oriuolo, 24 – Firenze

Nell’ambito della rassegna IDENTITIES. Leggere il contemporaneo, giunta alla VIII edizione, l’Associazione culturale La Nottola di Minerva – con il contributo del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze – in collaborazione con Tram di Firenze S.p.A., Regione Toscana, Rete Toscana Ebraica e Feltrinelli Librerie, presenta:

Identità e memoria

Enrico Fink – Patrilineare. Una storia di fantasmi

Lindau

L’autore dialoga con Giorgio van Straten

Letture a cura di Ottavia Piccolo

Sonorizzazioni a cura Massimo Ferri e Enrico Fink

Menzione speciale alla XXXVII edizione del Premio Calvino, un romanzo che ci invita a riflettere sul nostro passato e sul nostro presente, sulla nostra identità e sul nostro senso di appartenenza.

Il romanzo, attraverso le vicende delle famiglie Fink e Bassani, esplora temi universali come l’identità, la memoria e l’eredità dell’Olocausto. Al centro della narrazione c’è Elias, un giovane musicista che, dopo la morte della nonna, decide di riscoprire le proprie radici ebraiche.

In una narrazione dalla struttura complessa e articolata, con frequenti salti temporali e flashback, le vicissitudini di Elias si intrecciano con quelle della sua famiglia – dall’arrivo in Italia dei bisnonni alla tragedia della Seconda guerra mondiale, con la deportazione ad Auschwitz – creando un racconto intimo e coinvolgente, un mondo fatto di ricordi, emozioni e riflessioni in cui la presa di coscienza, spesso sofferta, del passato si alterna ai toni della commedia e all’autoironia.

Patrilineare. Una storia di fantasmi è un libro che ci tocca nel profondo e ci aiuta a comprendere quanto le storie delle nostre famiglie siano parte integrante di chi siamo.

 

Enrico Fink è nato a Firenze nel 1969. È compositore, cantante e flautista, nonché autore teatrale, ricercatore e direttore artistico. Figlio del noto critico letterario e teatrale Guido Fink, dopo essersi laureato in Fisica ha abbandonato gli studi in quel campo per darsi completamente alla musica, prima nella scena dance e come jazzista, e poi dedicandosi al recupero e alla promozione della tradizione musicale ebraica italiana. Nel 1998 ha messo in scena lo spettacolo Patrilineare, dello stesso titolo del suo romanzo d’esordio.

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