Venerdì 18 ottobre 2024 ore 18,30
Associazione ANTRO – Largo Saluzzo 34/E
Animae Loci – Itinerario letterario e artistico alla ricerca dei luoghi dell’anima:
Francesca Maria Benvenuto
RESPONSABILITA’ – L’amore assaje “A me mi hanno fatto grande fino dall’inizio”
Con Francesca Maria Benvenuto (L’amore assaje, Mondadori)
Dialogano con l’autrice: Chiara Belliti, editor e traduttrice e Claudia Burlando avvocata e mediatrice esperta in programmi di giustizia riparativa
Letture a cura di Raffaella Tomellini
A cura dell’Associazione culturale La Nottola di Minerva ETS
in collaborazione con il centro culturale ANTRO
L’Associazione culturale La Nottola di Minerva presenta la seconda tappa della terza edizione della rassegna ANIMAE LOCI. Itinerario letterario e artistico alla ricerca dei luoghi dell’anima. Un progetto di promozione della lettura che si svolge in Piemonte e in Toscana con modalità non convenzionali, performances letterarie e sonore, alla riscoperta dei luoghi dell’anima in cui appuntamenti abitano artisticamente luoghi unici, coinvolgendo la comunità che li abita. Parole chiave accompagnano e guidano le azioni e le riflessioni nei luoghi prescelti, per raccontare il viaggio interiore e il riflesso tra territorio circostante e paesaggio interiore.
La terza edizione, dopo aver aperto il suo calendario con il Maestro Michelangelo Pistoletto nell’Abbazia di Vezzolano, prosegue con Francesca Maria Benvenuto, autrice di L’amore assaje edito da Mondadori. L’incontro avviene venerdì 18 ottobre alle 18,30 nel centro culturale ANTRO nel quartiere San Salvario di Torino.
La parola chiave dell’incontro è Responsabilità e rappresenta lo spunto per una riflessione sui giovani, sull’amore, sugli eventi che possono cambiare il corso di una vita, sulla privazione della libertà, sul diventare adulti seppure bambini.
Il romanzo d’esordio di Francesca Maria Benvenuto ruota attorno ad un quindicenne cresciuto prima del tempo, Zeno, che abbraccia la criminalità da piccolo e che finisce in un carcere circondato dal mare, a Nisida. I suoi pensieri, in carcere, diventano lo scambio con una professoressa che insegna lì. Così, tra l’italiano e il dialetto napoletano, conosciamo Zeno, la sua vita di prima e quella di adesso dove resta ancora spazio per i sogni.
“Professore’ la verità? Io volevo nascere viaggiatore. E visitare tutt’ cos’. O comunque volevo nascere ‘nu poc’ più fortunato. Oppure non nascere affatto. Ma soprattutto io volevo nascere creaturo. Invece non aggio mai avuto l’onore, a me mi hanno fatto grande fino dall’inizio.”