Martedì 4 giugno 2024 ore 18.30
Anconella Garden – via di Villamagna, 39/D, Firenze

L’Associazione culturale La Nottola di Minerva è lieta di presentare l’ottava edizione della rassegna Felicità Metropolitane, nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2024 – iniziativa proposta nel Piano Operativo della Città di Firenze – nonché con il patrocinio della Città Metropolitana e la collaborazione di Tram di Firenze S.p.A.

Felicità Metropolitane e Tour de France

Franco Quercioli

Gino e Fausto. Una storia italiana

La speranza correva a sinistra

I silenzi di Alfredo Martini

Ediciclo

L’autore dialoga con Massimo Cervelli

Letture a cura di Marcello Sbigoli

Gino e Fausto. Una storia italiana. La storia e le imprese di Gino Bartali e Fausto Coppi sono state raccontate in decine di libri e in migliaia di pagine. Il romanzo di Franco Quercioli ha l’originalità di intrecciare le due biografie, che si fanno leggenda popolare, affidandosi volta per volta a voci e a punti di vista di chi ha vissuto quell’epoca e quelle storie in “presa diretta”: gli amici d’infanzia di Gino, il salumiere di Novi Ligure da cui Fausto va a fare il garzone, i rivali delle prime gare giovanili fino ai primi successi importanti e le consacrazioni sportive. Ne nasce un racconto che ha il ritmo cadenzato della cronaca romanzata e, al contempo, l’affresco di un’Italia colta nel cuore del Novecento, tra il 1920 e il 1960, con le storie minori e private che si innestano sulla Grande Storia: il Fascismo, la Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza, la faticosa ed eroica ricostruzione del Paese e le prime lotte politiche della nuova Repubblica… Lo stile di Quercioli unisce la freschezza della lingua viva e parlata, che rimanda a certe pagine del Pinocchio di Collodi o ai romanzi di Vasco Pratolini, alla felicità del racconto delle azioni ciclistiche in cui i due campioni compaiono sempre nella loro più profonda dimensione di uomini.

La speranza correva a sinistra. Ci sono passioni che crescono insieme. In questo romanzo se ne trovano due: bicicletta e politica.

Il ciclismo, nell’Italia del dopoguerra che rinasce nel mito di Coppi e Bartali, è quasi un’educazione
sentimentale. Gli anni ‘60 per un giovane fiorentino di educazione cattolica sono invece l’apprendistato civile e politico nel segno di La Pira e don Milani. Poi la militanza di sinistra e il ‘68, quindi gli anni di piombo delle stragi e del terrorismo, in cui le corse e le maglie dei campioni ciclisti sono rare parentesi colorate; fino alla morte di Berlinguer, che simbolicamente chiude un’epoca: quella in cui La speranza correva a sinistra. Ma la radice di queste due passioni ha un nome: Vinicio, il padre, che nell’agosto del ‘43 promise al figlio, Franco, che aveva appena tre anni, una “bicicletta Rossa”…

I silenzi di Alfredo Martini. «La nostra conversazione andò avanti e io parlai molto, anche perché ero affascinato da come mi ascoltava. Il suo era un ascolto intenso, quasi che a volte anticipasse il mio pensiero, per cui le parole mi venivano facili e appropriate. Il suo era un silenzio particolare, un silenzio attivo, una capacità che solo i grandi maestri hanno di fare uscire il meglio che abbiamo dentro di noi».

I silenzi di Alfredo Martini, pieni di rispetto e di significato, erano talvolta più efficaci delle parole. Pedalando a fianco di Coppi e Bartali e poi, come Commissario Tecnico, guidando per oltre vent’anni la Nazionale italiana di ciclismo a entusiasmanti e ripetuti successi, Martini è stato un luminoso esempio di etica del lavoro e dello sport. In questo libro Franco Quercioli racconta i suoi incontri con il grande, indimenticabile Alfredo del quale, il 18 febbraio 2021, ricorre il centenario della nascita.

Alfredo Martini (Calenzano, 18 febbraio 1921 – Sesto Fiorentino, 25 agosto 2014) è stato corridore professionista dal 1941 al 1957, poi commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo su strada dal 1975 al 1997, 23 campionati del mondo consecutivi, con sei ori, sette argenti e sette bronzi.

 

Franco Quercioli (1940), fiorentino, dal 1962 al 1971 è stato maestro elementare alla scuola della Montagnola dell’Isolotto. Tra i promotori del movimento di “Scuola e Quartiere”, ha fatto parte della CGIL Scuola di Firenze, di cui negli anni ’70 è diventato segretario, entrando poi nella segreteria nazionale. Rientrato nella scuola nel 1982, vi ha lavorato come dirigente a Montespertoli fino al 2003. Negli anni ’80 ha svolto incarichi di direzione nel PCI toscano e nell’ARCI di cui è stato presidente regionale.
Ha collaborato con “L’Unità”, “Il Corriere di Firenze” e “Controradio”. Oltre che autore di numerosi volumi di storia e memoria locale, per Ediciclo ha pubblicato i romanzi Gino e Fausto. Una storia italiana (2014, vincitore del premio Scrittore toscano 2014) e La speranza correva a sinistra. Cronaca familiare di maestri e biciclette (2017)

EVENTO FACEBOOK

GALLERIA FOTOGRAFICA