Mercoledì 28 maggio 2025 ore 18.30
Biblioteca delle Oblate – Sala Storica Dino Campana – Via dell’Oriuolo, 24 – Firenze

Nell’ambito della rassegna IDENTITIES. Leggere il contemporaneo, giunta alla VIII edizione, l’Associazione culturale La Nottola di Minerva – grazie al contributo del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze – in collaborazione con Tram di Firenze S.p.A., presenta:

Identità e memoria

Antonio Padellaro – Antifascisti immaginari

Paper First

Introduce Niccolò Abriani
L’autore dialoga con Sandra Salvato
Letture a cura di Marcello Sbigoli

Le facce da Ventotene che dal salotto di casa annunciano il ritorno del fascismo, emaciate e dolenti. I camerati di Forza Nuova che commemorano la strage di Acca Larentia in un’orgia di braccia tese, a favore di telecamere. I martiri della Resistenza che non fanno notizia. Immortalati, a Roma, nel Museo di via Tasso e nella cella dove il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo non cedette agli aguzzini nazifascisti, fucilato alle Fosse Ardeatine. Eroi che in “Antifascisti Immaginari” Antonio Padellaro racconta in antitesi al baraccone dei talk dove ci si accapiglia sul busto di Mussolini a casa La Russa o sul perché Giorgia Meloni non riesca a dichiararsi antifascista. Polemiche utili solo a distogliere l’attenzione dai disastri e dalle macchiette partorite dal governo di destra. Finzioni e ipocrisie scarnificate nella introduzione di Marco Travaglio.

Antonio Padellaro è un giornalista, scrittore, editore e saggista italiano, nato a Roma il 29 giugno 1946. Ha iniziato la sua carriera nel 1968 presso l’agenzia ANSA, dove ha lavorato per tre anni. Nel 1971 è entrato al Corriere della Sera, dove ha ricoperto il ruolo di redattore e responsabile della redazione romana fino al 1990.

Successivamente è passato al settimanale L’Espresso con la carica di vicedirettore, e nel 2001 è entrato a far parte della redazione de L’Unità, di cui ha assunto la direzione dal 2005 al 2008. Nel 2009 è stato tra i fondatori de Il Fatto Quotidiano, quotidiano indipendente nato con l’intento di offrire un’informazione libera da condizionamenti politici ed economici. Ha diretto il giornale fino al 2015, quando ha lasciato il testimone a Marco Travaglio.

Parallelamente alla sua carriera giornalistica, ha scritto numerosi libri, tra cui Non aprite agli assassini (1995), Senza cuore (2000), Il gesto di Almirante e Berlinguer (2019) e La strage e il miracolo (2020). Nel 2019 ha condotto con Silvia Truzzi la trasmissione televisiva C’era una volta… su La7, incentrata sulle ragioni delle sconfitte della sinistra italiana.

È noto anche per il suo impegno nella difesa della libertà di stampa e per la sua passione calcistica per la Roma.

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