Giovedì 28 novembre 2024
Biblioteca delle Oblate, Sala Conferenze Sibilla Aleramo – Via dell’Oriuolo, 24 – Firenze

 L’evento è riservato alle scuole: Liceo Michelangiolo, Liceo Castelnuovo e ITT Marco Polo

 Nell’ambito della rassegna IDENTITIES. Leggere il contemporaneo, giunta alla VII edizione, l’Associazione culturale La Nottola di Minerva – con il patrocinio del Comune di Firenze e il contributo della Fondazione CR Firenze – in collaborazione con Centro Studi Giuliacarla Cecchi e Fondazione Spadolini Nuova Antologia, presenta:

Identità e ricordo

Ore 10.00 – Reading letterario e musicale

Valerio Aiolli e Enzo Fileno Carabba presentano:

Calvino e Pratolini. Lettere dall’aldilà

ispirato a

A Firenze con Vasco Pratolini. Baci, spari e altre forme d’amore

Giulio Perrone editore

e

Il giardino di Italo

Ponte alle Grazie

 

Ore 11.30 – Reading letterario e musicale

Paolo di Paolo

Rimembri ancora. Perché amare da grandi le poesie studiate a scuola

il Mulino

 

 

Letture a cura di Marcello Sbigoli

Sonorizzazioni a cura di DUO MEISSA (Giulia Fidenti e Alda Dalle Lucche, sax)

(Le musiciste indosseranno frac della collezione Wave, creata da Pola Margherita Checchi nel 1996, con brevetto nel campo della moda e della modellazione)

 

Due scrittori fiorentini presentano i “modi di vivere” di Vasco Pratolini e Italo Calvino.

Si tratta di una scrittura a quattro mani di un dialogo immaginario tra Calvino e Pratolini, che si ritrovano nell’aldilà senza aver molto da fare e si scambiano impressioni e idee sulle rispettive opere, sulla concezione letteraria che li ha animati. I nostri due autori contemporanei Valerio Aiolli e Enzo Fileno Carabba animano la conversazione attingendo dai loro ultimi libri che parlano rispettivamente di loro.

La musica degli anni dai ’40 ai ’70, il periodo d’oro dei nostri autori.

A Firenze con Vasco Pratolini. Vasco Pratolini, mettendo in scena in presa diretta la Firenze della prima metà del Novecento, ha narrato il cuore nero, pubblico e privato, del carattere italiano.

Rievocando libri e luoghi di questo scrittore profondo e popolare, Valerio Aiolli traccia la mappa di una città che cambia con il passare del tempo, pur rimanendo simile a sé stessa. Emergono passioni, cedimenti, angoli di tenerezza inalterati; baci, spari e altre forme d’amore. Un omaggio a quella Guida sentimentale di Firenze che Pratolini aveva in mente e che non scrisse mai, ma anche

un modo per ripercorrere il filo sottile che lega eventi personali e mutamenti collettivi.

Il giardino di Italo. Italino vive in un giardino incantato della Riviera: un «Paradiso sperimentale» ricco di piante, misurabile e misurato da due divinità — i suoi genitori — che credono nel potere razionale, etico e sociale della scienza. Mentre fuori tuona la retorica fascista, la lingua che si parla in quel giardino è seria, esatta, priva di sentimentalismi, consona alla laica compostezza che lo domina. Ma quando Italino si avvicina al mare, viene travolto da un’onda che lo capovolge, lo rimescola, gli fa capire che non siamo creature esatte ma libri abissali destinati a sprofondare nel blu. È allora che in lui si accende quella tensione perenne tra razionalità e fantasia da cui originerà una delle più limpide voci del nostro Novecento: quella dello scrittore Italo Calvino.

 Rimembri ancora

La nebbia agl’irti colli…
E poi? Come faceva? È raro tornare da adulti alle poesie incontrate da studenti. Eppure, sarebbe bello scoprire come risuonano in noi. E accorgersi che la vita le ha rese più leggibili, più emozionanti, più preziose.

Nel bagaglio delle conoscenze scolastiche, insieme alle tabelline, al teorema di Pitagora, alla fotosintesi clorofilliana, rientrano anche molte poesie. C’è perfino chi, nel tempo, le ha imparate a memoria. Da «Silvia, rimembri ancora» di Leopardi a «La pioggia nel pineto» di D’Annunzio, dalle «stelle cadenti» di Pascoli al «male di vivere» di Montale, può capitare di ritrovarsi qualche verso sulle labbra, all’improvviso. Sembra che voglia dirci ancora qualcosa. Ma cosa? Paolo Di Paolo ci offre un’occasione per leggere in modo nuovo e sorprendente le poesie studiate a scuola. Toglie un po’ di polvere e le libera dai luoghi comuni, rimette in rapporto scrittura e vita. Seguendo piste imprevedibili, riscopre «Dei Sepolcri» come un canto carico di tenerezza e rilegge «Il cinque maggio» come un editoriale in versi. Accosta autori contemporanei come Ray Bradbury a Carducci o Yasmina Reza a Manzoni, ripensa i versi secchi di Ungaretti all’ombra delle guerre odierne. E mette in gioco anche sé stesso, la sua storia di studente, di aspirante scrittore: un romanzo mai scritto su Gozzano; le telefonate e gli incontri con i grandi del secondo ’900, Luzi, Zanzotto, Sanguineti, Spaziani… Dimostra così che l’esperienza può riempire di senso quei versi lontani e completarli nel tempo, fra amori, ferite, desideri, sogni.

 

Valerio Aiolli – vive a Firenze, dove è nato nel 1961. Ha scritto, tra gli altri, Io e mio fratello (Edizioni e/o 1999, vincitore del Premio Fiesole e candidato al Premio Strega), Fuori tempo (Rizzoli 2004), Il carteggio Bellosguardo (Italo Svevo Edizioni 2017), Radio Magia (Minimum fax 2023), A Firenze con Vasco Pratolini (Giulio Perrone Editore 2023). Per Voland ha pubblicato i romanzi Lo stesso vento (2016) e Nero ananas (2019, candidato al Premio Strega).

 

Enzo Fileno Carabba è nato a Firenze nel 1966. È autore di romanzi pubblicati in Italia e all’estero, di racconti, sceneggiature radiofoniche, libri per bambini, libretti d’opera e poesie. Nel 1990 ha vinto il Premio Calvino con il romanzo Jakob Pesciolini e il suo ultimo libro è Il digiunatore (Ponte alle Grazie, 2022), vincitore del Premio Comisso. Vive a Impruneta. www.enzofilenocarabba.it

 

Paolo Di Paolo, finalista al Premio Strega 2024 con «Romanzo senza umani», è autore tra l’altro di «Mandami tanta vita» (2013, Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole Narrativa e finalista Premio Strega), «Una storia quasi solo d’amore» (2016), «Lontano dagli occhi» (2019, Premio Viareggio Rèpaci), tutti editi da Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee. Scrive su «la Repubblica» e conduce su Rai Radio 3 la trasmissione sulla lingua italiana «La lingua batte».

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