IL RESPIRO DEL NOVECENTO. Terza edizione
IMMERSI NEL MONDO | VIAGGIO NEI CINQUE SENSI
Più che aria
più che acqua
più che labbra
leggera leggera
Il tuo corpo è l’orma del tuo corpo
O. Paz
Prosegue, con un terzo ciclo di incontri sulla poesia, la rassegna Il respiro del Novecento. Quattro lezioni / spettacolo dedicate ai sensi. I versi che traducono le emozioni in canto sono come pelle dell’anima, raccolgono il fiato del sentire, prima che la ragione lo traduca in conoscenza. Vista e udito, gusto e olfatto, tatto e intuizione, ovvero il sesto senso, per scoprire come la poesia possa dire, attraverso le parole, il corpo eroticamente immerso nel mondo.
VISTA E UDITO. SUONO DI LUCE
La poesia/ semina occhi nella pagina,/semina parole negli occhi./Gli occhi parlano,/le parole guardano,/gli sguardi pensano./Udire/i pensieri,/vedere ciò che diciamo,/toccare/il corpo dell’idea./Gli occhi/si chiudono,/le parole si aprono.
Octavio Paz
TATTO. IL TOCCO DELLE PAROLE
Donchisciotteschi e duri, aggrediamo la nuova lingua che ancora non conosciamo, che dobbiamo tentare.
Pier Paolo Pasolini
GUSTO E OLFATTO. IL POEMA DI EROS
Come lunghe eco che si confondono in lontananza / in una tenebrosa e profonda unità, / vasti come la notte e come la luce / i profumi, i colori e i suoni si rispondono. // Profumi freschi, come la pelle dei bambini, / dolci come oboi, verdi come praterie, / e altri, corrotti, ricchi e trionfanti // che hanno l’espansione delle cose infinite / come l’ombra, il muschio, il benzoino e l’incenso, / che cantano i trasporti dello spirito e dei sensi.
Charles Baudelaire
IL SESTO SENSO. L’INTUIZIONE, OVVERO LA VOCE DELLA POESIA
Dev’ esserci un colore da scoprire, / un recondito accordo di parole, / dev’ esserci una chiave per aprire / nel muro smisurato questa porta. / Dev’ esserci un’isola più a sud, / una corda più tesa e più vibrante, / un altro mar che nuota in un altro blu, / un’altra intonazione più cantante. / Poesia tardiva che non riesci / a dire la metà di quel che sai: / non taci, quando puoi, e non sconfessi / questo corpo casuale e inadeguato.
José Saramago