SQUARCI DI FELICITÀ
Felicità, piacere, allegria, benessere, cosa accomuna queste parole e quanti possibili significati possiamo dare a ciascuna di esse?
La questione della felicità, la sua definizione e le strade per una vita felice sono tematiche centrali per il pensiero filosofico e l’arte in tutte le sue forme e in ogni tempo. Negli ultimi secoli anche scienze come l’economia e la psicologia hanno posto questo tema al centro delle proprie ricerche. Oggi più che mai, in un’epoca in cui sempre più spesso si perdono di vista i propri desideri, in cui i rapporti tra le persone cambiano con il mutare delle tecnologie, riflettere su felicità e infelicità presunte e possibili diventa quanto mai attuale.
Un ciclo di incontri dedicati al tema, presso il Centro culturale La Ginestra Fabbrica di Conoscenza di Montevarchi
sabato 5 dicembre
ore 17.00
presentazione del libro con autore
Gene Gnocchi
Cosa fare a Faenza quando sei morto
Nel suo ultimo romanzo, “Cosa fare a Faenza quando sei morto”, Gene Gnocchi dipinge
un personaggio ironico e surreale – Piero Schivazappa, in arte Rudi O’ –, esasperato
dalla vacuità dei media e soffocato da un periodo storico in cui tutto sembra ossessivamente
indispensabile. E Faenza diventa il luogo ideale in cui rifugiarsi per eludere la realtà frenetica.
Humour, leggerezza e un retrogusto amaro sono gli ingredienti di questo monologo-satira
sui paradossi e le contraddizioni dei costumi umani.
venerdì 29 gennaio
ore 17.00
Incontro dibattito
Stefano Bartolini
Il manifesto per la felicità
Viviamo in paesi ricchi, ci siamo affrancati dalla povertà di massa e abbiamo accesso
ai beni di consumo, all’istruzione, alla sanità, a una vita più lunga e sana.
Eppure ognuno di noi avverte nell’aria il serpeggiare di un’insoddisfazione diffusa,
di un malessere e un disagio psicologico che si esprimono in una dolente e ostinata
litania che passa di bocca in bocca: la mancanza di tempo. Viviamo di corsa in mezzo
a individui frettolosi. A mancare sono le relazioni con gli altri, sacrificate sull’altare
del benessere materiale, che conosce due soli imperativi: lavoro e consumo. Siamo
più ricchi di beni ma sempre più poveri di relazioni. Ecco perché siamo sempre più infelici.
Ma davvero per divenire più ricchi dobbiamo per forza essere poveri di relazioni interpersonali,
di benessere, di tempo, di ambiente naturale? Davvero non esiste altra strada?
venerdì 26 febbraio
ore 17.00
Incontro dibattito
Dimitri D’Andrea , Elena Pulcini, Gabriella Turnaturi
La felicità degli italiani
Cosa vuol dire oggi per gli italiani essere felici? In quali ambiti della vita si cercano risposte?
Nell’amore o nel lavoro? Nel successo o nella famiglia? Nella politica o nel consumo?
Nell’indifferenza o nella generosità? Crisi e depressione, insicurezza e indifferenza, assenza
di valori e debolezza delle passioni, per citare solo alcune delle patologie del nostro tempo creano
quello che potremmo chiamare un bisogno di felicità, diffuso e impellente, che spinge le persone
a interrogarsi in cerca di risposte, vie d’uscita, obiettivi desiderati.
sabato 5 marzo
ore 17.00
Conferenza con l’autore
Paolo Crepet
Impara a essere felice
Essere felici può accadere molto più spesso di quanto immaginiamo, dobbiamo solo lasciare che accada.
Per molti lagnarsi è più che un vezzo, una difesa: è ciò che sanno fare meglio perché lo hanno imparato
fin dall’infanzia. Combattere questo atteggiamento vuol dire elaborare una nuova grammatica quotidiana,
avviare una piccola rivoluzione cui Paolo Crepet dà il suo contributo in queste pagine. E dimostra come
educare alla felicità, quella autentica – da non confondere con la gioia effimera – dovrebbe essere
il compito primario di ogni adulto e di ogni insegnante. Così i bambini cresceranno più forti e meno
ricattabili, e i ragazzi saranno più liberi.